La giurisdizione sulla determinazione dell'indennità definitiva di espropriazione spetta al giudice ordinario, in quanto trattasi di diritti soggettivi perfetti, mentre al giudice amministrativo è riservata la sola giurisdizione sulle controversie riguardanti la fase pubblicistica del procedimento espropriativo. Pertanto, l'istanza del soggetto espropriato volta all'attivazione della procedura arbitrale per la determinazione dell'indennità definitiva di espropriazione, di cui all'art. 21 del d.P.R. n. 327 del 2001, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, non essendo esperibile il rimedio del silenzio-inadempimento di cui all'art. 31 del codice del processo amministrativo. Il giudice amministrativo, in tali casi, è privo di giurisdizione in ordine al rapporto sostanziale, dovendosi riconoscere la competenza del giudice ordinario ai sensi dell'art. 53, comma 2, del d.P.R. n. 327 del 2001 e dell'art. 133, comma 1, lett. f) e g), del codice del processo amministrativo. Pertanto, il soggetto espropriato potrà riassumere il giudizio dinanzi al giudice ordinario nel termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza di inammissibilità per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo.