Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40903 del 18 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:40903PEN

Massima

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La divulgazione di fatti oggettivi, anche penalmente rilevanti, ad organi competenti o potenzialmente interessati all'instaurazione di un procedimento disciplinare nei confronti di un dipendente pubblico, non integra il reato di diffamazione, in quanto rientrante nell'esercizio del diritto di segnalazione di condotte rilevanti nell'ambito del rapporto di lavoro, a prescindere dall'esito favorevole o meno del procedimento disciplinare avviato. Ciò anche qualora i fatti segnalati siano stati oggetto di precedente procedimento penale conclusosi con l'estinzione del reato per oblazione, non essendo in tal caso preclusa la prova della verità dei fatti stessi. Pertanto, la divulgazione di tali informazioni, limitata all'ambito dei soggetti direttamente o indirettamente interessati, non può essere considerata diffamatoria, in assenza di modalità intrinsecamente lesive della reputazione del destinatario della segnalazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso la sentenza n. 11/2010 TRIBUNALE di L'AQUILA, del 04/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Iacoviello F.M. che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito per la parte civile l'Avv. (OMISSIS) in sost. av…

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