Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37062 del 22 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37062PEN

Massima

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Il giudizio sulla sussistenza del pericolo di incendio, che contraddistingue il delitto di incendio doloso di cui all'art. 424 c.p. dal meno grave reato di danneggiamento, va formulato sulla base di una prognosi postuma "ex ante" avuto riguardo alle circostanze esistenti al momento della condotta, senza alcuna rilevanza di fattori eccezionali e sopravvenuti, come l'intervento tempestivo della persona offesa nello spegnimento delle fiamme. La nozione di "pericolo di incendio" coincide con la probabilità che il fuoco appiccato evolva in un vero e proprio incendio, desumendo tale condizione dalla situazione di fatto con riferimento alle dimensioni del fuoco in relazione all'oggetto del danneggiamento, senza che assumano rilievo le caratteristiche costruttive dell'oggetto incendiato, come la presenza di parti metalliche, poiché anche tali elementi, se sottoposti a prolungato contatto con fiamme già divampate, possono alimentare la diffusività del fuoco. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del pericolo di incendio, deve tenere conto delle concrete circostanze del fatto, come il materiale utilizzato come innesco e la sua idoneità a propagare le fiamme, senza che assumano rilievo fattori sopravvenuti, come l'intervento tempestivo di terzi nello spegnimento dell'incendio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergi - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/9/2019 della Corte d'appello di Perugia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Perugia, con sentenza del 10 settembre 2019, ha con…

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