Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25754 del 28 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25754PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare i provvedimenti del tribunale del riesame in materia di misure cautelari personali, è tenuto a verificare esclusivamente la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo posto a fondamento del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare nel merito gli elementi fattuali e probatori valutati dal giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le censure mosse dal ricorrente si risolvono in una mera critica delle valutazioni discrezionali compiute dal tribunale del riesame in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, in assenza di palesi illogicità o errori giuridici nel ragionamento seguito dal giudice di merito. In tali ipotesi, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del tribunale del riesame, essendo precluso ogni sindacato di merito sugli elementi fattuali e probatori posti a fondamento del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. FR. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale per il riesame di Lecce in data 7/1/2011;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto.

Udito il difensore, avv. ((omissis)) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

Osserva…

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