Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23324 del 15 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:23324PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando il male minacciato è reale e realizzabile ad opera dell'agente o di altri, ponendo la vittima nell'ineluttabile alternativa di subire il male o di far conseguire all'agente il preteso profitto. La distinzione rispetto al reato di truffa, in cui il male è prospettato come possibile ed eventuale e non dipendente dall'agente, si basa sulla diversa incidenza sulla sfera soggettiva della vittima: nella truffa la volontà è manipolata attraverso artifici e induzione in errore, nell'estorsione è irresistibilmente coartata. La valutazione della efficacia coercitiva della minaccia, piuttosto che semplicemente manipolativa, deve essere effettuata in modo indipendente dalla effettiva realizzabilità del male prospettato, avendo riguardo alle caratteristiche intrinseche della minaccia e alla specifica resistenza della vittima. L'aggravante della pluralità di persone riunite si configura per il solo fatto della concorrenza di più persone nell'esplicazione della minaccia, a prescindere dall'accertamento del contributo causale di ciascuna. Il giudizio di comparazione tra circostanze, implicando una valutazione discrezionale, è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di mero arbitrio o ragionamento illogico, essendo sufficiente che il giudice abbia ritenuto la soluzione dell'equivalenza la più idonea a realizzare l'adeguatezza della pena irrogata in concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/11/2020 della CORTE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FABIO DI PISA;
lette le conclusioni scritte ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8 formulate dal Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, nella persona di Dott. SALVADORI SILVIA, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita'…

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