Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13240 del 4 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:13240PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere o degli arresti domiciliari può essere annullato dal Tribunale del riesame quando, a seguito di un'attenta valutazione degli elementi di prova, ritenga insussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari che ne avevano giustificato l'applicazione, in quanto il giudice è tenuto a verificare la sussistenza di tutti i presupposti richiesti dalla legge per l'adozione di misure restrittive della libertà personale, senza che possa essere sufficiente il mero richiamo alle contestazioni formulate nell'imputazione. Il Tribunale del riesame, infatti, deve effettuare un autonomo e approfondito esame degli atti, al fine di accertare la concreta sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza vincolarsi alle valutazioni compiute dal giudice per le indagini preliminari, essendo tenuto a una verifica rigorosa e puntuale dei presupposti di applicazione delle misure cautelari, anche alla luce delle deduzioni difensive, al fine di garantire il rispetto del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza e del diritto fondamentale alla libertà personale, che possono essere legittimamente compresse solo in presenza di specifici e concreti elementi probatori e di adeguate esigenze cautelari, non potendo essere sufficienti mere ipotesi o semplici sospetti. Il Tribunale del riesame, pertanto, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare, deve effettuare un controllo penetrante e incisivo sulla sussistenza dei presupposti di applicazione della misura, senza limitarsi a un mero riscontro formale della motivazione del giudice per le indagini preliminari, ma procedendo a un esame critico e approfondito degli elementi di prova, al fine di verificare la concreta e attuale sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, con la conseguenza che, ove ritenga insussistenti tali presupposti, è tenuto ad annullare il provvedimento cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Anton - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di POTENZA;
Nei confronti di:
(OMISSIS) n. (OMISSIS);
(OMISSIS) n. (OMISSIS);
(OMISSIS) n. (OMISSIS);
avverso l'ORDINANZA del TRIBUNALE DELLA LIBERTA' di POTENZA nr. 213/2015 del 6/11/2015;
visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;
Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PRESTIPINO Antonio;
Udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita' del ri…

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