Il provvedimento amministrativo di ordinanza contingibile e urgente, adottato dal Sindaco nell'esercizio dei poteri di protezione civile, deve essere sorretto da una adeguata istruttoria che accerti la sussistenza di un concreto e attuale pericolo per l'incolumità pubblica, deve indicare gli interventi necessari per superare lo stato di emergenza e deve avere una durata limitata al perdurare della situazione di necessità, senza determinare un assetto definitivo degli interessi coinvolti, in quanto altrimenti si configura un eccesso di potere per carenza di presupposti e difetto di istruttoria. In particolare, l'ordinanza che dispone lo sgombero immediato di abitazioni private, in assenza di una puntuale valutazione tecnica che accerti l'effettiva sussistenza di un grave e imminente pericolo per la pubblica incolumità, nonché l'indicazione degli interventi necessari per rimuovere tale pericolo e il termine di efficacia del provvedimento, è illegittima per violazione degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267/2000 e degli artt. 2 e 15 della L. n. 225/1992, in quanto determina un sacrificio permanente di posizioni individuali costituzionalmente tutelate e attribuisce un assetto stabile e definitivo agli interessi coinvolti, in contrasto con la natura eccezionale e provvisoria dell'ordinanza contingibile e urgente.