Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24557 del 20 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:24557PEN

Massima

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Il diritto dell'imputato detenuto fuori del circondario del giudice procedente di partecipare all'udienza camerale di riesame o di appello avverso le misure cautelari personali è disciplinato in modo differenziato rispetto al procedimento di riesame ex art. 309 c.p.p. e a quello di appello cautelare ex art. 310 c.p.p. Mentre nel procedimento di riesame, per effetto della modifica dei commi 6 e 8-bis dell'art. 309 c.p.p. operata dalla legge n. 47/2015, l'imputato detenuto fuori circondario può esercitare il diritto di comparire personalmente all'udienza camerale solo se ne ha fatto espressa richiesta nell'istanza di riesame, nel procedimento di appello cautelare ex art. 310 c.p.p. continua a trovare applicazione la disciplina dettata dagli artt. 127, comma 3, c.p.p. e 101 disp. att. c.p.p., che prevedono il diritto dell'interessato detenuto o internato fuori dal circondario di essere sentito dal magistrato di sorveglianza. Tale diversità di disciplina si giustifica in ragione del principio devolutivo dell'appello e del mancato richiamo, nell'art. 310 c.p.p., del citato comma 6 dell'art. 309 c.p.p., che attribuisce all'istante la facoltà di enunciare motivi nuovi davanti al giudice del riesame. Pertanto, una volta precisati i motivi dell'impugnazione nell'atto introduttivo dell'appello cautelare, non è consentito all'imputato enunciare in udienza motivi diversi o prospettare nuovi elementi probatori per contrastare le risultanze di accusa, fermo restando che il giudice, ove lo ritenga opportuno, può disporre di ufficio la traduzione o l'audizione diretta dell'interessato. Conseguentemente, nel caso in cui l'appellante sia detenuto fuori del circondario, deve trovare applicazione la disciplina prevista dall'art. 127, comma 3, c.p.p., che prescrive che l'interessato che abbia interesse rivolga al Tribunale espressa richiesta di essere sentito: in detta evenienza, qualora l'istante vi consenta, il giudice dispone il collegamento a distanza, in caso contrario è prevista la sua audizione prima dell'udienza da parte del magistrato di sorveglianza del luogo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. D'AURIA Donato - Relatore

Dott. CALVISI Michele - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ma.An.nato a C il (omissis)
avverso l'ordinanza del 04/03/2024 del TRIBUNALE di CATANIA
udita la relazione svolta dal Consigliere DONATO D'AURIA;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale ALDO ESPOSITO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso; ricorso trattato con contraddittorio scritto ai sensi dell'art. 23, comma 8, D. L. n. 137/2020 e successivo art. 8 D. L. n. 198/2022.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catania, con ordinanza del 7/2/2023, rigettava l'appello propos…

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