Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10705 del 7 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:10705PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio aggravato si configura quando l'agente compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, manifestando una volontà omicida desumibile dalla condotta complessiva, dalle minacce verbali, dall'utilizzo di un'arma da fuoco e dal puntamento della stessa contro la parte vitale della persona offesa, anche se l'azione criminosa non si realizza per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. L'idoneità dell'azione deve essere valutata in concreto, al momento della condotta, sulla base delle condizioni umanamente prevedibili, senza essere condizionata dagli effetti realmente conseguiti. Il dolo omicidiario può essere provato in via indiziaria, desumendolo da elementi esterni e accertati della condotta, come il comportamento antecedente e susseguente al reato, la natura del mezzo usato, le parti del corpo della vittima attinte e la reiterazione dei colpi. La circostanza attenuante della provocazione non ricorre quando la sproporzione tra il fatto ingiusto altrui e il reato commesso è talmente grave da escludere lo stato d'ira e il nesso causale tra il fatto ingiusto e la reazione, essendo questa piuttosto espressione di sentimenti come la vendetta, il malanimo o il desiderio di sopraffazione. L'aggravante dei futili motivi sussiste quando l'azione criminosa è determinata da ragioni assolutamente banali e sproporzionate rispetto alla gravità del fatto, secondo il comune sentire.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 545/2011 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 27/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI Giuseppina che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) in sost. (OMISSIS) i quali hanno insistito per l'accoglimento…

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