Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38846 del 23 novembre 2006

ECLI:IT:CASS:2006:38846PEN

Massima

Massima ufficiale
La legittimazione a impugnare i provvedimenti adottati dal giudice dell'esecuzione spetta, in via esclusiva, per espressa designazione del legislatore, al P.M. che ha assunto il ruolo di parte nel procedimento, non potendosi riconoscere al P.G. presso la Corte d'appello un potere di surroga assimilabile a quello attribuitogli dall'art. 570 cod. proc. pen. nel giudizio di cognizione. (In motivazione la Corte osserva che l'autonomia funzionale conferita dall'ordinamento processuale ai singoli rappresentanti del P.M. rispetto a tutte quelle attività per le quali non é diversamente stabilito induce a ritenere che, anche in tema di impugnazione, non é consentita, se non nei casi espressamente previsti dalla legge, la sostituzione dell'organo di grado superiore a quello presso il giudice che ha deliberato il provvedimento e che é naturalmente legittimato a contestarlo).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. URBAN Giancarlo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE APPELLO di POTENZA;

nei confronti di:

RA. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/03/2006 della CORTE d'APPELLO di POTENZA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVESTRI Giovanni;

lette le conclusioni del P.G. Dott. CIAMPOLI L., il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRIT…

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