Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15590 del 29 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15590PEN

Massima

Il comportamento minaccioso e intimidatorio, anche se non accompagnato da un'esplicita minaccia di un male ingiusto, può integrare il reato di minaccia, in quanto implica la prospettazione di un danno all'integrità fisica della persona offesa. Tuttavia, il reato di minaccia può essere estinto per prescrizione, senza che ciò pregiudichi il diritto della parte civile di agire in sede civile per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione di una sanzione pecuniaria. Inoltre, il reato di ingiuria, successivamente abrogato, non può più essere contestato, con conseguente revoca delle statuizioni civili relative a tale fatto, fermo restando il diritto della parte civile di agire "ex novo" nella sede naturale per il risarcimento del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/03/2015 del TRIBUNALE di CAGLIARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere GRAZIA LAPALORCIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del GIUSEPPE CORASANITI che ha concluso per annullamento senza rinvio quanto all'ingiuria inammissibilita' nel resto e rinvio per rideterminazione pena.
Udito pe…

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