Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37792 del 12 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:37792PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare se la motivazione sia intrinsecamente razionale e capace di rappresentare e spiegare l'iter logico seguito, senza accertare se la decisione proponga la migliore ricostruzione dei fatti, né condividerne necessariamente la giustificazione, dovendosi invece limitare a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, le doglianze che si risolvono in una mera lettura riduttiva degli elementi di fatto posti a base del provvedimento impugnato, senza cogliere l'essenza della motivazione, non possono trovare ingresso nel giudizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DIOTALLEVI G. - rel. Consigliere

Dott. ALMA M. M. - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 55/2016 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 12/02/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza emessa in data 12 febbraio 2016 il Tribunale di Lecce - Sezione del Riesame -, in parziale riforma dell'ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Lecce del 28 gennaio 2016…

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