Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36946 del 14 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36946PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La ricostituzione di un'associazione di tipo mafioso, dopo periodi di detenzione dei suoi presunti capi, può essere desunta dalla ripresa di rapporti strutturati e dalla riattivazione di una rete di sodali, anche in assenza di una formale riorganizzazione, quando gli elementi sintomatici evidenzino una consapevole e concreta partecipazione dei singoli membri al perseguimento degli scopi associativi. Tali elementi possono essere individuati nella frequentazione e assistenza reciproca tra i presunti capi, nel loro ruolo di riferimento per altri soggetti, nell'attivazione di iniziative illecite anche se non ancora pienamente realizzate, nonché nella prova della partecipazione a singoli reati-fine, purché inquadrati in una prospettiva associativa. L'accertamento della gravità indiziaria di tali condotte non si risolve in una mera rivalutazione degli elementi di prova, ma richiede una motivazione specifica che dia conto della loro idoneità a delineare un quadro indiziario coerente con l'ipotesi accusatoria, senza che possano essere censurate le valutazioni di merito operate dai giudici di merito, se sorrette da argomentazioni non manifestamente illogiche o contraddittorie. Analogamente, la partecipazione del singolo associato a reati-fine, come l'estorsione o la tentata estorsione, può essere ritenuta provata sulla base di una motivazione che evidenzi il suo ruolo consapevole e concreto nel perseguimento degli scopi associativi, senza che sia necessaria la prova della sua diretta partecipazione alle richieste estorsive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovann - Presidente

Dott. CITTERIO C. - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 832/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 21/10/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO CARLO;
sentite le conclusioni del PG Dott. DI NARDO Marilia con il rigetto;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) per l'accoglimento.
CONSIDERATO IN FATTO
1. Il Tribunale di Lecce con ordinanza del 31.10-3.11.14 ha confermato l'ordinanza cautelare emessa dal locale GIP il 22.9.14 nei confronti, tra gli altri, d…

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