La realizzazione di opere edilizie, quali un vano verandato e una tettoia di dimensioni rilevanti, che comportano modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici dell'edificio, configurano interventi di ristrutturazione edilizia ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. d) del D.P.R. n. 380/2001, i quali sono soggetti al regime del permesso di costruire ai sensi dell'art. 10 del medesimo decreto, a prescindere dalla loro natura pertinenziale. L'assenza del prescritto titolo abilitativo comporta l'applicazione della sanzione demolitoria, in quanto atto vincolato che non necessita di una puntuale valutazione delle ragioni di interesse pubblico né di un bilanciamento con gli interessi privati coinvolti. La mancata comunicazione di avvio del procedimento non determina l'annullabilità del provvedimento sanzionatorio, in quanto il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, in applicazione dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990. La motivazione dell'ordine di demolizione, che indica specificamente le opere abusive e la loro qualificazione giuridica, nonché il riferimento alle norme applicabili, risulta adeguata ai sensi dell'art. 3 della legge n. 241/1990, senza che sia necessario allegare gli atti istruttori richiamati, essendo sufficiente che ne siano indicati gli estremi.