Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1008 del 12 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:1008PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna per i reati di minaccia e lesioni personali può essere legittimamente pronunciata anche in assenza di una reciproca aggressione, qualora le dichiarazioni della persona offesa trovino riscontro nelle deposizioni testimoniali e negli elementi di prova acquisiti, come i referti medici. La reciprocità dell'azione non esclude la responsabilità penale dell'imputato, né per le lesioni né per le minacce, in quanto non integra una causa di giustificazione. La motivazione della sentenza di condanna è adeguata quando, pur in riforma di una precedente pronuncia assolutoria, il giudice di merito abbia valutato in maniera logica e coerente le risultanze istruttorie, senza necessità di rinnovare l'escussione dei testimoni, qualora il loro contenuto dichiarativo non sia stato modificato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/05/2016 del TRIBUNALE di SASSARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ORSI LUIGI che ha concluso per l'annullamento con rinvio;
Udito il difensore della parte civile, Avv. (OMISSIS), che conclude per il rigetto o l'inammissibilita' del ricorso.

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