Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40370 del 29 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40370PEN

Massima

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Il diritto di critica non può essere invocato per giustificare dichiarazioni che, pur formulate in termini non apertamente ingiuriosi, siano dirette a ledere la reputazione e l'imparzialità di un pubblico ufficiale, attribuendogli in modo infondato comportamenti parziali e collusioni con forze politiche antagoniste, anziché limitarsi a censurare esclusivamente l'operato dello stesso nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali. Pertanto, l'esimente del diritto di critica non opera quando le espressioni utilizzate, pur non trascendendo in contumelia gratuita, mirano a screditare la persona del pubblico ufficiale, piuttosto che a formulare un giudizio critico sulla sua attività, con finalità estranee al legittimo esercizio del diritto di critica e riconducibili a intenti di natura politica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. TO., N. IL (OMESSO);

contro

2) GU. SE., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/01/2008 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PALLA STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

u…

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