Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21947 del 17 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21947PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il concorso anomalo di persone nel reato, disciplinato dall'art. 116 c.p., configura un meccanismo di estensione della responsabilità concorsuale a carico dei correi che non abbiano voluto la realizzazione del reato effettivamente commesso solo da uno (o da alcuni soltanto) dei concorrenti. Tale disciplina, originariamente configurata secondo il paradigma della responsabilità oggettiva, è stata successivamente ricondotta nell'alveo della responsabilità soggettiva, in conformità al principio di colpevolezza sancito dall'art. 27 Cost. Pertanto, l'applicazione dell'art. 116 c.p. è subordinata alla sussistenza di due presupposti: 1) il reato diverso da quello originariamente programmato non deve essere stato voluto dal concorrente anomalo nemmeno nella forma del dolo indiretto; 2) il reato ulteriore deve essere concretamente prevedibile, in quanto collegato da un nesso di "pura eventualità" rispetto al delitto base programmato. La valutazione della prevedibilità del reato diverso va effettuata in concreto, considerando la personalità dell'imputato e le circostanze ambientali nelle quali l'azione si è svolta, in modo che l'agente avrebbe potuto rappresentarselo come sviluppo logicamente prevedibile dell'azione convenuta facendo uso della dovuta diligenza. Pertanto, il concorso anomalo è escluso quando il diverso e più grave reato realizzato dai compartecipi costituisca un fatto "anormale, eccezionale e, quindi, non prevedibile" oppure quando si verifichi un rapporto di mera occasionalità idoneo ad escludere il nesso di causalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 6/04/2016 della Corte d'appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;
uditi, per (OMISSIS) e (OMISSIS), l'avv. (OMISSIS), che ha concluso…

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