Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4308 del 30 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4308PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene non integra l'aggravante della violenza alla persona, prevista dall'art. 635 comma 2 c.p., quando l'azione di danneggiamento e la condotta violenta, pur essendo contestuali, non siano tra loro in rapporto di strumentalità, mancando un nesso funzionale che le ricolleghi. In tali casi, il reato di danneggiamento rimane di competenza del Giudice di Pace ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. 274/2000, non trovando applicazione l'aggravante che comporterebbe la procedibilità d'ufficio. La massima si fonda sul principio per cui l'aggravante della violenza alla persona, che incide sulla competenza e sulla procedibilità, richiede un nesso di strumentalità tra l'azione di danneggiamento e la condotta violenta, non essendo sufficiente la mera contestualità temporale delle due condotte. Tale interpretazione, accolta dalla giurisprudenza di legittimità, mira a delimitare l'ambito applicativo dell'aggravante in modo da evitare un'indebita estensione della procedibilità d'ufficio, salvaguardando al contempo la competenza del Giudice di Pace per i reati di danneggiamento non aggravati. Essa si pone altresì in linea con il principio di tassatività delle norme penali, che impone un'interpretazione restrittiva delle fattispecie aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Giovanni - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di BRESCIA;

nei confronti di:

BE. CL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 28/06/2006 GIUDICE DI PACE di BRESCIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. FEDERICO RAFFAELLO;

Lette le conclusioni del Procuratore Generale presso questa Corte di Cassazione, dott. Angelo Di Popolo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

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