Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27238 del 30 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27238PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio aggravato dalla premeditazione sussiste quando l'agente, dopo un precedente litigio con la vittima, la raggiunge intenzionalmente in un altro luogo armato di un'arma da punta e da taglio, infliggendole ripetuti colpi in parti vitali del corpo, in modo tale da cagionarle lesioni potenzialmente mortali, senza che ricorrano gli estremi della legittima difesa, neppure putativa, o dell'eccesso colposo. La concessione dell'attenuante della provocazione è esclusa qualora non emerga un fatto ingiusto posto in essere dalla vittima, mentre la mancata concessione delle attenuanti generiche è giustificata dalla gravità del fatto e dal comportamento processuale dell'imputato. La pena inflitta, determinata in relazione alla gravità del fatto e alla personalità dell'agente, non risulta eccessiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1587/2013 CORTE APPELLO di GENOVA, del 10/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) NOVIK;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con sentenza emessa in sede di giudizio abbreviato cd. "secc…

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