Il provvedimento amministrativo di cessazione dell'attività di una comunità alloggio per persone anziane autonome e semi-autonome, adottato ai sensi dell'art. 13, comma 4, del Regolamento regionale n. 4/2014, può essere annullato dal giudice amministrativo qualora l'ente gestore dimostri la sopravvenuta autorizzazione al funzionamento della struttura da parte dell'autorità competente, in quanto ciò determina il venir meno dell'interesse all'impugnazione del provvedimento di chiusura. In tali casi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, con compensazione delle spese di giudizio, stante l'esito in rito della controversia. Il principio di diritto affermato mira a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando l'inutile prosecuzione di un giudizio privo di utilità pratica per il ricorrente, in conformità ai canoni di economia processuale e di ragionevole durata del processo. La massima valorizza altresì il ruolo dell'autorizzazione amministrativa quale presupposto essenziale per l'esercizio legittimo dell'attività di comunità alloggio per anziani, in attuazione della disciplina regionale di settore.