Consiglio di Stato sentenza breve n. 8256 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:8256SENB

Massima

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Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, può individuare le aree pubbliche di valore archeologico, storico, artistico o paesaggistico nelle quali vietare o sottoporre a condizioni particolari l'esercizio del commercio, al fine di assicurare il decoro dei complessi monumentali e degli altri immobili del demanio culturale interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti, nonché delle aree ad essi contermini, senza che ciò comporti l'obbligo di una specifica ed espressa motivazione circa la sussistenza di ragioni di necessità che giustificano tali divieti o restrizioni. Gli atti di pianificazione e programmazione adottati dal Comune in tal senso, in quanto espressione di un ampio potere discrezionale, non sono soggetti all'obbligo di motivazione puntuale previsto dall'art. 3 della legge n. 241 del 1990, essendo sufficienti le ragioni di fondo che emergono dagli atti del procedimento, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. Inoltre, per tali atti non trovano applicazione le disposizioni normative in materia di obbligo di partecipazione, sicché non è necessaria la comunicazione di avvio del procedimento agli interessati, essendo sufficiente che l'identificazione dei destinatari avvenga attraverso un atto concreto di individuazione, come la revoca della concessione di suolo pubblico. Infine, la valutazione circa l'eventuale disparità di trattamento rispetto ad altri esercizi deve essere effettuata avendo riguardo all'assoluta identità delle situazioni di fatto poste a raffronto.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/12/2019

N. 08256/2019REG.PROV.COLL.

N. 06693/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 6693 del 2019, proposto da
Bar Stellina di Weng Jinmiao s.a.s., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Mauro Manfren, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

contro

Comune di Venezia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Iannotta, Nicoletta Ongaro, Nicolo' Paoletti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avvocato Nicolo' Paoletti in Roma, via Barnaba…

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