Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 30374 del 14 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:30374PEN

Massima

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Il delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309 del 1990, richiede l'esistenza di un patto associativo tra almeno tre persone, vincolate da un programma criminoso nel settore degli stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento dei loro apporti personali, con la disponibilità di risorse umane e materiali adeguate per una credibile attuazione del programma associativo, e con la consapevolezza di ciascun associato dei tratti essenziali del sodalizio e della sua stabile messa a disposizione dello stesso. La sussistenza delle esigenze cautelari per tale fattispecie associativa deve essere desunta da specifici elementi di fatto idonei a dimostrarne l'attualità, non potendosi applicare automaticamente la regola di esperienza della tendenziale stabilità del sodalizio, in assenza di elementi contrari attestanti il recesso individuale o lo scioglimento del gruppo, atteso che tale fattispecie associativa è qualificata unicamente dai reati fine, e non postula necessariamente l'esistenza dei requisiti strutturali e delle peculiari connotazioni del vincolo associativo tipiche del reato di cui all'art. 416-bis c.p. Pertanto, il mero richiamo all'abitualità a delinquere del soggetto, in assenza di elementi concreti idonei a dimostrare l'attualità del pericolo di reiterazione del reato, non è sufficiente a giustificare la sussistenza delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. D'ISA Claudio - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. MONTAGNI Andrea - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 185/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 20/02/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA MONTAGNI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il G.i.p. presso il Tribunale di Catania, con ordinanza in data 27.01.2015, applicava nei confronti di (OMISSIS) la misura cautelare degli arresti domiciliari, in riferim…

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