La concessione del diritto di superficie su aree comprese nei piani di zona per la realizzazione di programmi di edilizia economica e popolare, ai sensi dell'art. 35 della legge n. 865/1971, deve avvenire nel rispetto dei principi di evidenza pubblica, anche in assenza di una specifica disciplina legislativa regionale, in quanto espressione dei generali canoni di buon andamento, trasparenza e imparzialità che devono informare l'azione amministrativa. Pertanto, l'individuazione diretta di un soggetto privato, non partecipato dall'ente pubblico istituzionalmente competente nel settore dell'edilizia economica e popolare, quale soggetto attuatore del programma costruttivo, senza previo esperimento di una procedura selettiva, è illegittima. L'esercizio del potere di annullamento d'ufficio, ai sensi dell'art. 21-nonies della legge n. 241/1990, da parte della Commissione Straordinaria nominata ai sensi dell'art. 144 del d.lgs. n. 267/2000 a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, è legittimo laddove l'atto annullato risulti viziato per violazione dei principi di evidenza pubblica, anche in assenza di un diretto collegamento tra le ragioni dello scioglimento e l'affidamento dell'incarico al soggetto privato, purché sussista un interesse pubblico prevalente alla rimozione dell'atto illegittimo.