Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16961 del 22 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16961PEN

Massima

Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui al D.L. n. 152 del 1991, art. 7, presuppone l'utilizzo della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, tipici dell'associazione di stampo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. Tale aggravante non può essere riconosciuta in relazione a un'associazione per delinquere di tipo comune ex art. 416 c.p., in assenza di una puntuale dimostrazione della sussistenza di tali specifici connotati, non potendosi desumere il metodo mafioso dalle sole modalità di commissione dei reati-fine. Ove ricorrano i presupposti, è invece configurabile l'aggravante della finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa, in ragione della cointeressenza e del collegamento funzionale tra le due strutture associative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. ARIOLLI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 842/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 21/09/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARIOLLI GIOVANNI;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. GALASSO Aurelio, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 13/7/2015 il Giudice per le indagini p…

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