Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2461 del 18 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2461PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, precedentemente previsto dall'art. 594 c.p., è stato abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016, con la conseguenza che il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Pertanto, la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio, in quanto il fatto non costituisce più reato, e devono essere revocate anche le statuizioni civili adottate in favore della parte civile, fermo restando il diritto di quest'ultima di agire nuovamente nella sede naturale per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile. Tale principio si applica in tutti i casi in cui un reato sia stato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile ai sensi del D.Lgs. n. 7/2016, in quanto la regola generale del collegamento necessario tra condanna penale e statuizioni civili non trova deroga nella diversa disciplina prevista dal D.Lgs. n. 8/2016 per gli illeciti oggetto di depenalizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/10/2015 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. FRANCESCO SALZANO;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento senza rinvio perche' il reato e' depenalizzato;
udito il difensore avv. (OMISSIS), del foro di Pisa;
Il difensore presente si associa…

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