Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11237 del 13 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:11237PEN

Massima

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Il giudice di pace, nell'accertare l'infermità di mente dell'imputato, è tenuto a valutare la sua pericolosità sociale ai fini dell'eventuale applicazione di una misura di sicurezza, in conformità agli articoli 202 e 203 del codice penale. L'omissione di tale accertamento, in presenza di reati come tentate lesioni personali, comporta l'annullamento della sentenza con rinvio al giudice di pace per il nuovo esame. La valutazione della pericolosità sociale è un passaggio essenziale per determinare se il soggetto non imputabile per infermità di mente necessiti di una misura di sicurezza, a tutela della collettività. Tale accertamento non può essere omesso dal giudice, il quale deve motivare adeguatamente le ragioni per cui ritiene o meno necessaria l'applicazione di una misura di sicurezza, anche in assenza di una richiesta espressa da parte del pubblico ministero. La sentenza di assoluzione per infermità di mente non esaurisce il compito del giudice, il quale deve altresì valutare la pericolosità sociale dell'imputato e le eventuali conseguenze giuridiche da adottare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di TRIESTE;

nei confronti di:

PI. RO. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 22/03/2006 GIUDICE DI PACE di TRIESTE;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacch…

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