Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 17650 del 28 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:17650PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalle concrete modalità di commissione del fatto, anche in presenza di incensuratezza dell'indagato, laddove emerga una spiccata capacità a delinquere. In particolare, la gravità e la spregiudicatezza della condotta, come il coinvolgimento in attività di spaccio di sostanze stupefacenti e la detenzione di armi clandestine, possono superare la presunzione di minima pericolosità sociale derivante dalla mancanza di precedenti penali, giustificando l'adozione di una misura cautelare restrittiva della libertà personale. Il giudice, nel valutare il pericolo di recidiva, deve pertanto considerare non solo i precedenti dell'indagato, ma anche le circostanze concrete del reato, la sua intensità e la capacità a delinquere desumibile dal modus operandi, al fine di accertare l'effettiva sussistenza delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco Mari - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RICCI Anna L. A - rel. Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/11/2022 del TRIB. RIESAME di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere RICCI ANNA LUISA ANGELA;
lette le conclusioni del PG che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza dell'8 novembre 2022, pronunciata a norma dell'articolo 309 c.p.p., il Tribunale di Palermo ha rigettato la richiesta di riesame dell'ordinanza del Giudice per le indagini di pre…

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