Consiglio di Stato sentenza n. 4466 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:4466SENT

Massima

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Il proprietario o conduttore di un fondo può richiedere il divieto di esercizio venatorio sul proprio terreno entro 30 giorni dalla pubblicazione del piano faunistico-venatorio, anche in caso di successive proroghe del piano stesso, in quanto la proroga del piano comporta la riapertura del termine per la presentazione di tali richieste. Tuttavia, il divieto di caccia può essere disposto solo a favore del proprietario o conduttore del fondo, non anche di soggetti che ne abbiano una diversa forma di disponibilità, come il comodatario. Inoltre, l'amministrazione deve verificare che l'attività svolta sul fondo, quale fattoria didattica o sociale, abbia effettivamente carattere di rilevante interesse ambientale o sociale tale da giustificare il divieto di caccia sull'intera area, effettuando una adeguata istruttoria e una valutazione comparativa degli interessi in gioco, nel rispetto del principio di proporzionalità.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/07/2020

N. 04466/2020REG.PROV.COLL.

N. 04008/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4008 del 2012, proposto dalla Associazione cacciatori trentini, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, Via Cosseria, n. 5;

contro

Provincia Autonoma di Trento, non costituita in giudizio;

nei confronti

((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Via degli Scipioni, n. 268;

per la riforma

della sentenza del T.R.G.A. - DELLA PROVINCIA DI TRENTO n. 228/2011, resa tra le parti, concer…

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