Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 460 del 2019

ECLI:IT:TARLE:2019:460SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di un'autorizzazione amministrativa, adottato da un Comune in pendenza di una misura interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura nei confronti del titolare dell'attività, è legittimo e non può essere annullato in sede giurisdizionale qualora, successivamente all'adozione del provvedimento impugnato, la Prefettura abbia confermato la misura interdittiva nei confronti del nuovo soggetto subentrante nell'attività, in quanto tale nuova situazione di fatto rende certa e definitiva l'inutilità della pronuncia giurisdizionale, determinando la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente. Il Comune, infatti, non può determinarsi in maniera diversa rispetto a quanto già disposto con il provvedimento di revoca dell'autorizzazione, in ragione della perdurante sussistenza dei presupposti ostativi all'esercizio dell'attività, accertati dalla competente autorità prefettizia. In tale ipotesi, il ricorso proposto avverso il provvedimento di revoca deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in applicazione dell'art. 35, comma 1, del Codice del processo amministrativo, in quanto la pronuncia giurisdizionale risulterebbe comunque inidonea a produrre alcuna utilità, anche solo strumentale o morale, per il ricorrente. La valutazione della sussistenza dei requisiti per il rilascio o il mantenimento di un'autorizzazione amministrativa rientra nella competenza esclusiva dell'autorità amministrativa preposta, in questo caso la Prefettura, la cui determinazione negativa, fondata sull'accertamento di tentativi di infiltrazione mafiosa, preclude al Comune la possibilità di adottare provvedimenti in senso contrario, anche in sede di autotutela, a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica. Il Comune, pertanto, è tenuto a dare esecuzione alla misura interdittiva prefettizia, revocando l'autorizzazione amministrativa e disponendo la chiusura dell'attività, senza che il giudice amministrativo possa sindacare nel merito tale valutazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/03/2019

N. 00460/2019 REG.PROV.COLL.

N. 02479/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Prima

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2479 del 2015, proposto da
Trust Rinascita, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Zompi', con domicilio eletto presso lo studio Raffaele Dell'Anna in Lecce, via Augusto Imperatore,16;

contro

Comune di Racale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Alessandro Distante, con domicilio eletto presso il suo studio in Lecce, via Garibaldi 43;
U.T.G. - Prefettura di Lecce, Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall&#x…

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