Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 24830 del 21 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24830CIV

Massima

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Il comportamento violento e lesivo di uno dei coniugi, tale da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza, costituisce giusta causa di addebito della separazione, anche in assenza di una pregressa condotta riprovevole del coniuge vittima. Il giudice, nel valutare la situazione economica del coniuge obbligato al mantenimento, deve tenere conto non solo del reddito dichiarato, ma anche delle effettive disponibilità patrimoniali e del tenore di vita goduto, al fine di determinare l'adeguato assegno di mantenimento, senza che il mero riferimento a documentazione contabile possa essere considerato sufficiente a dimostrare un peggioramento delle condizioni economiche. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la violenza coniugale, anche se non preceduta da altri comportamenti riprovevoli, può giustificare l'addebito della separazione, e che il giudice, nel determinare l'assegno di mantenimento, deve valutare complessivamente la situazione economica del coniuge obbligato, senza limitarsi al solo reddito dichiarato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 1

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI PALMA Salvatore - Presidente

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. BISOGNI Giacinto - rel. Consigliere

Dott. DE CHIARA Carlo - Consigliere

Dott. ACIERNO Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avv. (OMISSIS) che lo rappresenta e difende per procura speciale a margine del ricorso e dichiara di voler ricevere le comunicazioni relative al processo al fax nn. (OMISSIS) e all'indirizzo p.e.c. (OMISSIS);

- ricorrente -

nei confronti di:

(OMISSIS);

- intimata -

avverso la sentenza n. 6013/12 della Corte di appello di Roma, emessa l'8 novembre…

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