Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11490 del 14 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:11490PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, ritiene che: 1. Ai fini della configurabilità del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, non è necessario che all'indagato siano contestati specifici reati-fine, essendo sufficiente la sua partecipazione alla fase genetica e organizzativa dell'associazione, dimostrata da elementi indiziari convergenti quali: il finanziamento di una parte rilevante delle operazioni di importazione di ingenti quantitativi di cocaina occultati in carichi di prodotti alimentari; il riconoscimento da parte di un agente sotto copertura come soggetto esperto nei traffici di droga; i rapporti costanti e consapevoli con i sodali di spicco del gruppo criminale; l'ammissione di aver utilizzato la propria impresa come "paravento" per tali attività illecite. 2. Ai fini della configurabilità del reato di riciclaggio e auto-riciclaggio, è sufficiente che l'indagato abbia reimpiegato capitali di provenienza illecita, anche senza che siano state realizzate attività commerciali fittizie, essendo sufficiente l'impiego di denaro di dubbia provenienza per finanziare operazioni di importazione di droga. 3. La sussistenza delle esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato, può essere desunta non solo dai rapporti con i coindagati, ma anche dalle dirette conoscenze dell'indagato con altri soggetti esperti nel settore criminale, anche indipendentemente dai suddetti rapporti, nonché da recenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia che lo indicano come intraneo ad attività illecite e contesti criminali organizzati. 4. Il decorso del tempo dalla commissione dei fatti, pur non essendo recente, non è di per sé sufficiente a escludere il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, in presenza di altri elementi che denotano la persistente pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/06/2018 del TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANGELO COSTANZO;
sentite le conclusioni del PG Dott. LORI PERLA, per l'annullamento con rinvio;
L'avvocato (OMISSIS) che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13/06/2018, il Tribunale di Venezia ha rigettato la richiesta di riesame presentata da (OMISSIS) contro il provvedimento…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.