Il decorso del termine decennale di efficacia del piano di lottizzazione, previsto dall'art. 17 della legge urbanistica n. 1150/1942, comporta la perdita di validità dello strumento urbanistico attuativo, con la conseguenza che il Comune è legittimato a negare il rilascio di permessi di costruire per la realizzazione di edifici nell'area interessata dal piano decaduto, in quanto viene meno il presupposto essenziale per il rilascio del titolo edilizio. Tale decadenza del piano di lottizzazione non riguarda solo le previsioni di tipo espropriativo, ma si estende anche alle disposizioni che disciplinano l'attività edilizia privata, in quanto la fissazione di un termine di efficacia degli strumenti urbanistici attuativi risponde all'esigenza di assicurare l'effettività e l'attualità delle nuove previsioni urbanistiche, senza che l'affidamento del lottizzante possa comportare l'intangibilità della destinazione urbanistica impressa con il piano di lottizzazione convenzionato oltre il termine di scadenza dello stesso. Pertanto, il Comune è legittimato a negare il permesso di costruire in assenza del presupposto essenziale costituito dalla vigenza del piano di lottizzazione, senza che ciò determini un contrasto con il successivo provvedimento di assenso di massima sul piano volumetrico, a condizione che il privato realizzi le opere di urbanizzazione primaria e corrisponda gli oneri concessori, in quanto tale assenso presuppone la decadenza del precedente piano di lottizzazione.