Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21228 del 26 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21228PEN

Massima

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Il militare superiore che, nell'esercizio delle proprie funzioni, aggredisce fisicamente un inferiore commette il reato di violenza contro un inferiore, il quale integra una grave violazione dei doveri di disciplina e di rispetto gerarchico che gravano sui militari. Tale condotta, oltre a ledere la dignità e l'integrità fisica della vittima, mina irrimediabilmente il rapporto di fiducia e di subordinazione che deve caratterizzare i rapporti all'interno dell'istituzione militare, compromettendone il buon funzionamento e la necessaria coesione. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare con particolare rigore la prova testimoniale proveniente dai militari presenti al fatto, la cui attendibilità è rafforzata dal dovere di verità e di lealtà istituzionale loro imposto, a differenza dei testimoni civili, la cui posizione non è connotata da analoghi obblighi. Inoltre, la mancata denuncia immediata dell'episodio da parte della vittima non ne inficia necessariamente la credibilità, potendo essere giustificata da ragioni di opportunità e di disciplina gerarchica. Infine, la richiesta di rinnovazione parziale dell'istruttoria dibattimentale nel giudizio di appello può essere legittimamente respinta dal giudice, ove ritenga il quadro probatorio già acquisito sufficiente e concludente ai fini della decisione, senza che ciò integri un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ga. Em. n. l'(OMESSO);

avverso la sentenza 6 ottobre 2010 - Corte Militare di Appello di Roma;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Maurizio Barbarisi;

udite le conclusioni del rappresentante del Pubblico Ministero, in persona del Dr. INTELISANO Antonio, sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, che ha chiesto il rigetto del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese proce…

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