Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40432 del 15 ottobre 2004

ECLI:IT:CASS:2004:40432PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto di critica politica, quale espressione del più ampio diritto di libertà di manifestazione del pensiero garantito dalla Costituzione, si configura come causa di giustificazione del reato di diffamazione, anche in termini di putatività, quando la critica si svolge nell'ambito dell'attività politica, ossia quando si rivolge all'attività svolta per il governo di una comunità, al modo di governare, ai provvedimenti ritenuti utili e necessari per il raggiungimento di determinati fini pubblici, ai problemi esistenti o alle soluzioni adottate e alle tesi degli avversari politici. In tali casi, la critica assume necessariamente connotazioni soggettive ed opinabili, in quanto la politica è l'attività svolta da chi partecipa direttamente alla vita pubblica e in essa si confrontano le varie concezioni ritenute vincenti per il raggiungimento dei fini pubblici da conseguire. Pertanto, rientra nella normalità che le varie condotte dei soggetti che si confrontano, proprio perché contrapposte, siano caratterizzate da comportamenti, atteggiamenti, valutazioni e giudizi funzionalmente critici nei rapporti con gli avversari "politici", nei quali a volte è unita una certa dose di opportunismo. Ciò in ragione dell'interesse generale al libero svolgimento della vita democratica, per cui nella valutazione del contenuto delle affermazioni dell'imputato, la potenzialità offensiva del riferimento alle scelte della parte offesa riguarda chiaramente la loro opportunità politica, la critica coinvolge la valenza e il significato politico della condotta della parte offesa, non condivisa dall'articolista. Ne consegue che la condotta dell'imputato, quando si svolge nell'ambito dell'attività politica, è da considerarsi non punibile per avere agito nell'esercizio di un diritto, ai sensi dell'art. 51 c.p. e dell'art. 21 Cost.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE QUINTA SEZIONE PENALE composta dagli Ill.mi Sigg.: Marrone Franco - Presidente Providenti Francesco - Consigliere Marini Pier Francesco - Consigliere Cicchetti Nunzio - Consigliere Sica Giuseppe - Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: 1) Ma. Bu. n. il (...); Avverso Sentenza del 09/06/2003 Corte Appello di Bari; Visti gli atti, la sentenza ed il procedimento; Udita in Pubblica Udienza la relazione fatta dal Consigliere Sica Giuseppe; Udito il Procuratore Generale in persona del dr. Vito Monetti che ha concluso per l'inammissibilità Udito, per la parte civile, l'Avv. Udit i difensor Avv. RITENUTO IN FATTO Il giudice del tribunale di Foggia, in data 12 novembre 2001, dichiarava Ma. Bu., colpevole del reato di cui agli articoli 110, 595.2.3, 596 bis c. p., in relazione all'art…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.