Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33771 del 12 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:33771PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in materia di misure di prevenzione, può sindacare solo la violazione di legge, senza poter riesaminare le valutazioni di merito compiute dal giudice di merito, il quale può legittimamente fondare il provvedimento restrittivo sulla base di precedenti penali, pendenze giudiziarie, mancanza di attività lavorativa stabile e documentata, nonché su altri elementi indiziari di pericolosità sociale, purché la motivazione sia congrua e logicamente argomentata. Il ricorso per cassazione, pertanto, è inammissibile se si risolve in una mera richiesta di riesame del merito, senza individuare specifiche violazioni di legge, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SP. FE. , N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 19/2009 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 05/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

lette le conclusioni del PG Dott. Salvi Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con decreto 5/11/10 la Corte di Appello di L'Aquila confermava il decreto 24/2/09 del Tribunale di Pescara che irrogava a …

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