Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48446 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48446PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere espresso nella seguente massima giuridica: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81, comma 2, c.p., richiede l'accertamento di un unico disegno criminoso, caratterizzato da una deliberazione preventiva, anche solo per grandi linee, alla quale seguano singole azioni esecutive. Tale unitarietà del proposito delinquenziale non può essere desunta dalla mera abitualità nel delitto, dall'intenzione generica di procurarsi denaro mediante condotte illecite o dalla condizione di tossicodipendenza del reo, ove non accompagnata da altri elementi concreti idonei a dimostrare il collegamento teleologico tra i diversi reati. Pertanto, la continuazione è esclusa quando le modalità esecutive e la distanza temporale tra i singoli fatti reato rivelino l'autonomia e l'indipendenza delle determinazioni criminose, a prescindere dalla omogeneità delle norme incriminatrici violate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesc - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/12/2018 del TRIBUNALE di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALIFFI FRANCESCO;
lette le conclusioni del PG Dr. BIRRITTIERI LUIGI che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 11.12.2018, il Tribunale di Bologna ha rigettato l'istanza, presentata nell'interesse di (OMISSIS), diretta ad ottenere l'applicazione della continuazione tra i reat…

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