Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34356 del 11 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34356PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico commesso dal tecnico che attesta erroneamente l'esistenza di un provvedimento di condono edilizio in relazione a un manufatto realizzato anteriormente all'entrata in vigore della c.d. "legge ponte" del 1967 non integra il reato di cui all'art. 481 c.p. qualora tale falsa attestazione risulti priva di effettive conseguenze dannose e meramente frutto di una macroscopica svista, essendo irrilevante ai fini della legittimità urbanistica del manufatto la sussistenza o meno di un provvedimento di condono. In tali ipotesi, infatti, l'elemento soggettivo del dolo richiesto dalla fattispecie criminosa difetta, in quanto l'agente non agisce con la coscienza e volontà di alterare la verità, ma per mero errore grossolano e privo di effetti pregiudizievoli. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di falso in atto pubblico, è necessario che la falsa attestazione sia consapevolmente e volontariamente posta in essere dall'agente con l'intento di indurre in errore la pubblica amministrazione, non essendo sufficiente la mera inesattezza o imprecisione della dichiarazione, specie quando questa risulti priva di concrete conseguenze dannose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ST. RO., N. IL (OMESSO);

2) MA. MA., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/02/2006 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

udito il P.G. in persona del sost. Pro. Gen. Dr. L. Ciampoli, il quale ha chiesto rigettarsi il ricorso;

udito il difensore di Ma., avv. A. R…

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