Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33003 del 6 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33003PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La retrodatazione della misura cautelare, prevista dall'art. 297 comma 3 c.p.p., trova applicazione quando: i) gli addebiti riguardano gli stessi fatti, seppure diversamente qualificati, o fatti distinti ma connessi ex art. 12 c.p.p.; ii) le contestazioni, pur mosse in procedimenti diversi, riguardano fatti tra loro connessi e gli elementi a sostegno della seconda ordinanza erano già desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima; iii) i procedimenti, pur separati, pendono dinanzi alla medesima autorità giudiziaria per scelta del P.M.; iv) l'imputato è stato condannato con sentenza definitiva per i fatti contestati con la prima ordinanza. Pertanto, il giudice deve verificare la sussistenza di tali presupposti, motivando adeguatamente in ordine alla ravvisabilità o meno della connessione tra i fatti e alla conoscibilità degli elementi indizianti da parte del P.M. al momento dell'emissione della prima misura, senza limitarsi ad affermazioni apodittica o contraddittorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 14/02/2017 dal Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), il quale ha concluso chie…

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