Il provvedimento di chiusura/sospensione immediata di un'attività di ristorazione è legittimo quando emergano gravi e strutturali carenze igienico-sanitarie e di sicurezza, tali da compromettere irrimediabilmente i requisiti minimi per l'esercizio dell'attività, anche in assenza di un termine assegnato per la regolarizzazione. L'amministrazione, nel rispetto del principio di proporzionalità, può disporre la chiusura immediata quando le criticità riscontrate siano di tale gravità da non consentire la prosecuzione dell'attività in condizioni di sicurezza per la salute pubblica, senza necessità di assegnare un termine per la conformazione, atteso che l'art. 8 del d.lgs. n. 507/1999 prevede la revoca immediata del provvedimento di chiusura a seguito della regolarizzazione della situazione. L'assenza di agibilità dei locali per difformità edilizia rispetto al progetto autorizzato, nonché la mancanza di allaccio alla rete idrica comunale, costituiscono gravi carenze strutturali che legittimano il divieto di prosecuzione dell'attività di ristorazione, senza necessità di assegnare un termine per la conformazione, in quanto tali vizi sono di tale gravità da non consentire la prosecuzione dell'attività in condizioni di sicurezza.