Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8507 del 2 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8507PEN

Massima

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Il giudice, nell'ambito della valutazione delle esigenze cautelari, può legittimamente modificare la qualificazione giuridica del fatto rispetto a quella originariamente contestata dal pubblico ministero, purché rimanga nell'ambito dei fatti descritti nella richiesta cautelare. Ai fini dell'individuazione del pericolo di reiterazione del reato, la pericolosità sociale dell'indagato è desunta congiuntamente dalle specifiche modalità e circostanze del fatto e dalla sua personalità, come desumibile dal suo curriculum criminale, anche se risalente nel tempo, purché dimostri una professionalità delinquenziale. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione concreta ed attuale delle esigenze cautelari, la cui motivazione, se congrua e logica, non può essere sindacata in sede di legittimità se non per vizi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/10/2019 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PISA FABIO;
sentite le conclusioni del PG Dott.ssa ZACCO FRANCA la quale ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Catania con ordinanza in data 14/10/2019, previa qualificazione della condotta contestata al capo D) della incolpazione provvisoria quale ipotesi di ricettazione in …

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