Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36357 del 21 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:36357PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale espressione della libertà di manifestazione del pensiero garantita dall'ordinamento, scrimina la condotta astrattamente riconducibile al reato di diffamazione, purché la critica sia collegata a un dato fattuale vero, espressa in modo continente senza tramodare in attacchi personali, e risponda a un interesse pubblico. Il giudizio di merito sulla sussistenza del diritto di critica è riservato al giudice di merito, il quale deve verificare se le espressioni utilizzate, pur potendo essere aspre e suggestive, non abbiano travalicato i limiti della continenza espositiva. Pertanto, il mancato esame di tale profilo, specificamente dedotto dalla difesa, integra un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian G. - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata in data 10.5.2011 dalla corte di appello di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Alfredo Guardiano;

udito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. IZZO Gioacchino che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibil…

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