Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40401 del 26 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:40401PEN

Massima

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Il reato di violenza privata si configura quando l'agente, con violenza fisica o morale, costringe la vittima a non compiere un atto che ha il diritto di compiere, senza che rilevi il quantum di violenza esercitata. L'elemento oggettivo del reato consiste nell'impedimento della libertà di autodeterminazione della persona offesa, a prescindere dalla sussistenza di un diritto soggettivo in capo all'agente. Il reato di violenza privata e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, pur presentando profili di contiguità, sono autonome fattispecie penali, caratterizzate da elementi costitutivi eterogenei, sicché non sussiste un rapporto di specialità tra le stesse. Pertanto, la condotta dell'imputato che, al fine di esercitare un preteso diritto di proprietà su una zona comune, impedisce con la forza l'utilizzo della stessa da parte della persona offesa, integra il reato di violenza privata, non potendo essere assorbita nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. La genericità dell'imputazione non determina nullità quando sia comunque possibile individuare i tratti essenziali del fatto contestato e l'imputato abbia potuto esercitare pienamente il suo diritto di difesa. Inoltre, il riferimento a fatti successivi a quelli contestati può essere valorizzato dal giudice di merito come elemento di riscontro delle dichiarazioni della persona offesa, senza che ciò comporti una modifica dell'imputazione. Infine, la valutazione della prova testimoniale e la ricostruzione del fatto rientrano nell'esclusiva competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/06/2021 della CORTE APPELLO di L'AQUILA; visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANGELO CAPUTO.
Rilevato che le parti non hanno formulato richiesta di discussione orale ex Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, prorogato, quanto alla disciplina processuale, in forza del Decreto Legge 30…

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