Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16186 del 27 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:16186PEN

Massima

Il furto in abitazione è integrato dalla sottrazione di beni, anche di valore economico, con finalità di profitto, anche se l'azione sia stata compiuta d'impulso e in uno stato di agitazione psicologica, non essendo sufficiente l'assenza di dolo specifico. Ai fini della configurabilità del reato, rilevano elementi quali la natura dei beni sottratti, le modalità di disposizione degli stessi e la sussistenza di pretese economiche vantate dall'agente nei confronti della persona offesa, i quali, valutati complessivamente, possono dimostrare l'intento di trarre un'utilità patrimoniale dalla condotta. Il risarcimento del danno, intervenuto medio tempore, non incide sulla declaratoria di inammissibilità del ricorso, in quanto costituisce un motivo nuovo e quindi inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MICCOLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/02/2021 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SESSA RENATA;
Il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore EPIDENDIO TOMASO ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Venezia, in parziale riforma della pronuncia emessa dal Tribunale di Pad…

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