Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42078 del 14 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:42078PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La continuazione tra più reati, sia in fase di cognizione che in fase esecutiva, richiede la dimostrazione di un disegno criminoso unitario, che non si identifica con la mera propensione del reo a delinquere o con il fine generico di trarre profitto, ma deve essere accertato sulla base di concreti indicatori quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, nonché la prova che, al momento della commissione del primo reato, i successivi fossero stati programmati almeno nelle loro linee essenziali. Pertanto, la sola analogia dei singoli reati o il contesto in cui sono maturati, ovvero la spinta a delinquere di natura economica, non sono sufficienti a desumere l'esistenza di un disegno criminoso unitario ai fini dell'applicazione della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/02/2019 del TRIBUNALE di TARANTO;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO ALIFFI;
lette le conclusioni del PG GIANLUIGI PRATOLA che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
Con l'ordinanza del 6 febbraio 2019, il Tribunale di Taranto ha rigettato l'istanza con la quale (OMISSIS) aveva chiesto applicarsi la disciplina della contin…

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