Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10991 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:10991SENT

Massima

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Il rilascio del visto d'ingresso per lavoro subordinato, anche di carattere stagionale, è subordinato alla dimostrazione da parte dello straniero richiedente dello scopo e delle condizioni del soggiorno previsto, nonché della disponibilità di mezzi di sussistenza sufficienti, sia per la durata del soggiorno che per il ritorno nel Paese di provenienza. L'autorità diplomatico-consolare competente al rilascio del visto deve pertanto valutare attentamente l'attendibilità e la veridicità della documentazione e delle dichiarazioni rese dal richiedente, potendo legittimamente negare il visto qualora riscontri elementi di inattendibilità o di non corrispondenza tra quanto dichiarato e la reale situazione del richiedente, tali da far emergere un concreto "rischio migratorio". Il rilascio del nulla osta al lavoro stagionale da parte dello Sportello Unico per l'Immigrazione non è di per sé sufficiente a giustificare il rilascio del visto, essendo necessario il positivo riscontro, da parte dell'autorità diplomatico-consolare, della sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla normativa, con particolare riferimento alla dimostrazione dello scopo e delle condizioni del soggiorno. L'accertata mancanza di conoscenza da parte del lavoratore straniero di elementi essenziali del futuro rapporto di lavoro, quali il tipo e il luogo della prestazione lavorativa, è indice della non veridicità della finalità posta a fondamento della richiesta di visto e legittima il diniego da parte dell'autorità competente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER IL LAZIO
SEZIONE TERZA TER
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 2777 del 2013, integrato da motivi aggiunti, proposto da: Ditta Individuale Ve.Ma., rappresentata e difesa dall'avv. An.Fu., con domicilio eletto presso Er.De. in Roma;
contro
il Ministero degli Affari Esteri, in persona del Ministro p.t., rappresentato per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma;
per l'annullamento
del provvedimento rilasciato il 21/01/2013 recante il rigetto richiesta di visto d'ingresso per lavoro subordinato in favore del sig. Da.Ma.;
e, con motivi aggiunti,
della nota dell'Ambasciata di Italia a Colombo del 1.7.2013;
della intervista datata 14.8.2012 , riportata in copia a tergo della suddetta nota;
Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visto l'atto di …

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