Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9872 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:9872SENT

Massima

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La cessazione della materia del contendere può essere dichiarata solo nei casi in cui la pretesa del ricorrente abbia trovato piena e comprovata soddisfazione in via extragiudiziale, tale da rendere inutile la prosecuzione del giudizio. Pertanto, tale presupposto non ricorre qualora l'amministrazione resistente non abbia posto in essere ulteriori atti che, andando ad incidere su quello impugnato, risultino satisfattivi per il ricorrente, mentre l'avvenuta ottemperanza al gravato ordine di demolizione incide piuttosto sulla permanenza dell'interesse all'azione giurisdizionale. In tali casi, il giudice deve dichiarare la sopravvenuta carenza di interesse alla decisione sul ricorso, determinandone l'improcedibilità. Le spese del giudizio possono essere equamente compensate tra le parti, in considerazione dell'esito del procedimento.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/09/2020

N. 09872/2020 REG.PROV.COLL.

N. 13307/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 13307 del 2002, proposto da
Fabiani Maria Pia, rappresentata e difesa dall'avvocato Valerio Bernardini Betti, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Achille Papa, 21;

contro

Comune di Fiumicino, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Roberta Ciotti, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Circonvallazione Clodia, 94;

per l'annullamento

dell’ordinanza del 10 settembre 2002 recante l’ordine di sospensione dei lavori e la demolizione d'ufficio di opere abusive;

Visti il ricorso e i r…

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