Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4575 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4575PEN

Massima

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Il falso contenuto in una dichiarazione sostitutiva di certificazione, anche se riguardante un requisito di legge agevolmente verificabile, può integrare gli artifici e raggiri previsti dal reato di truffa aggravata, qualora tale falsa attestazione sia idonea a indurre in errore l'ente erogatore e a conseguire indebitamente il beneficio richiesto. La condotta descritta dall'art. 316-ter c.p. si distingue dalla truffa aggravata per le modalità, in quanto la presentazione di dichiarazioni o documenti attestanti il falso deve essere "fatto" strutturalmente diverso dagli artifici e raggiri, e per l'assenza di induzione in errore, considerato che ove l'ente erogante fosse stato in concreto "circuito" attraverso la produzione di elementi attestativi o certificativi artificiosamente decettivi, il fatto finirebbe per essere attratto nell'ambito della truffa. Pertanto, la sussistenza dell'induzione in errore e la natura fraudolenta della condotta devono essere valutate caso per caso, alla luce di tutte le circostanze che caratterizzano la vicenda concreta, senza che assumano rilievo scriminante la "confusione" ingenerata dalla lettera accompagnatoria del Presidente del Consiglio o il peculiare contesto amministrativo in cui il beneficio è stato erogato, atteso che il requisito della cittadinanza era di immediata ed agevole percezione e chiaramente indicato nel modulo sottoscritto dal richiedente. Inoltre, l'eventuale esibizione di un documento di identità attestante la diversa nazionalità dell'interessato è irrilevante ai fini della configurabilità della truffa, in quanto tale documento era destinato a consentire l'identificazione del percettore e non la verifica della sussistenza del requisito della cittadinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VARESE;

contro la sentenza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Varese del 30 luglio 2007;

nei confronti di:

GJ. VE. ;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. Pietro Curzio;

Udito il Procuratore generale presso la Corte di cassazione, in persona del Sostituto Dott. Carmelo Stabile ch…

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