Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Leuca Gest di Citterio Annalisa & C. S.a.s. avverso il diniego dell'autorizzazione paesaggistica ex post per la sanatoria edilizia di una unità abitativa ad uso turistico ricettivo, ha affermato il principio secondo cui, quando l'opera abusiva è stata realizzata prima dell'imposizione del vincolo di inedificabilità, non è precluso il rilascio della sanatoria, rientrando il caso nella previsione generale dell'art. 32, comma 1, della legge n. 47/1985. In tali ipotesi, le valutazioni dell'autorità preposta alla tutela del vincolo devono essere rapportate al caso concreto, senza tradursi nella mera applicazione delle norme vincolistiche, poiché ciò comporterebbe un parere negativo automatico, non consentendo in linea generale la realizzazione dell'opera. Inoltre, il parere negativo della Soprintendenza deve essere adeguatamente motivato, indicando dettagliatamente le argomentazioni a sostegno della decisione, pena l'annullabilità dello stesso per difetto di motivazione. Infatti, il parere della Soprintendenza, espressione di un potere ampiamente discrezionale che si esplica attraverso un giudizio di valore su elementi estetici, non può sfuggire all'onere motivazionale sancito dall'art. 3 della legge n. 241/1990, dovendo chiarire per quali specifiche caratteristiche l'opera non si armonizzi con l'ambiente protetto. In mancanza di una motivazione adeguata, il parere negativo della Soprintendenza, recepito dall'Amministrazione procedente, è affetto da eccesso di potere per difetto di presupposto e irragionevolezza.