Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11792 del 11 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:11792PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può fondare il proprio convincimento sulle dichiarazioni convergenti di più collaboratori di giustizia, inseriti in maniera stabile e con ruoli di primaria rilevanza nell'associazione criminosa di riferimento, purché tali dichiarazioni siano adeguatamente riscontrate da altri elementi di prova, anche di natura indiziaria, provenienti dalle indagini e dai servizi di osservazione effettuati dalla polizia giudiziaria. In tale contesto, il giudizio di legittimità della Corte di Cassazione deve limitarsi a verificare la congruenza e la logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter procedere a una nuova valutazione globale del compendio indiziario, essendo preclusa una rivisitazione delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in data 5 agosto 2013, di conferma dell'ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Napoli, in data 15 luglio 2013, di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, limitatamente al delitto di cui all'articolo 416 bis c.p., e di annullamento della stessa ordinanza con riferimento al contestato delitto di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 74;…

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