Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24768 del 22 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:24768PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale deve indicare a pena di nullità rilevabile anche d'ufficio le generalità dell'imputato o quanto altro valga a identificarlo, senza che tale nullità possa ritenersi sanata dall'esercizio dei poteri integrativi del giudice del riesame, il quale deve comunque motivare in modo adeguato l'impossibilità di soddisfare le esigenze cautelari con una misura meno afflittiva, sulla base di elementi concreti e specifici, senza poter introdurre nuovi fattori rispetto a quelli già valutati nel provvedimento di base. Inoltre, il giudice del riesame è tenuto a esaminare e valutare anche gli elementi favorevoli all'indagato, motivando adeguatamente le ragioni per le quali ritiene di non poterne tener conto ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. ((omissis)) Giovanni - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROSSI Agnello - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mi. Gu. ;

avverso l'ordinanza 11 aprile 2007 del Tribunale di Brescia;

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata ed il ricorso;

Udita nell'udienza in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;…

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